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Arvo Pärt, nato a Paide, Estonia, l'11 settembre 1935, è una figura centrale nella costellazione dei compositori dall'ultimo secolo a oggi. Il suo messaggio è essenziale e puro. Il suo recupero dell'armonia rinascimentale, della triade come base dell'armonia, e poi con lo sviluppo dello stile chiamato 'tintinnabuli' porta a risultati di formidabile impatto estetico ed emotivo, con grandi esempi particolarmente nella musica vocale. L'opera di Pärt è la ricerca di una comunicazione profonda ed intensa attraverso un linguaggio essenziale, dove anche la semplice relazione tra pochi suoni assume estrema importanza.
Pärt scrive la prima versione di Fratres nel 1977. Nel 1980 il Festival di Salisburgo gli commissiona la versione per violino e pianoforte poi eseguita dal violinista Gidon Kremer e da Elena Bashkirova nello stesso anno. Fratres consta di una serie di Variazioni di una sequenza armonica. Oltre alla avvincente tensione ritmica l'aspetto più interessante percepibile all'ascolto è l'alternanza incessante tra due elementi espressivi dominanti che lo stesso Pärt definisce come 'caldo e freddo', sorprendentemente indipendenti dalla dinamica (dal pianissimo al fortissimo), dalla velocità, o dalla forma. Come scrive lo stesso Pärt "su e giù... come un contrasto continuo fra caldo e freddo. La struttura musicale non deve essere evidente". Fratres chiede all'esecutore gesti rigorosi e calibrati, una estrema e lucida ricerca della bellezza di ogni singola nota.

La trascrizione per violino e chitarra è di Marek Pasieczny e qui trovate informazioni su di lui. Buon ascolto!